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Dal magazzino al cappuccino

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14/10/2012 di UIV - Un Italiano Vero

Ieri sera, poco prima della chiusura, ci siamo infilati nel Tigros di Lonate Pozzolo. Dovevamo comprare due cose, siamo usciti con due sacchetti. Pieni. Succede sempre così, no? Grandi offerte, grande Tigros!

Al primo passo nel supermercato siamo stati raggiunti dalle note di “Self Control” di Raf. Fra i budini e scamorze, c’è sempre voglia di Anni Ottanta. Non scadono mai. Non sentiamo mai, invece, le sguaiate vincitrici di programmi televisivi altrimenti detti talent show. A sentire certi strilli, probabilmente, impazzirebbe la maionese. 

Di fianco al Tigros, ricavato in un altro padiglione dello stesso immobile, c’è un immancabile negozio-dei-cinesi. Vestiti, plasticaccia, cose per la casa: il solito. A noi stanno simpatici i cinesi di fianco al Tigros e anche ai cinesi di fianco al Tigros siamo simpatici noi. Lo eravamo, almeno fino a quella volta in cui pretendemmo di avere lo scontrino del mio acquisto. Lì la ragazzina ha cominciato a salutarci con meno trasporto.  No, no, dài, è successo solo una volta. Magari fu una dimenticanza, vero? Per le peggiori nefandezze i politici avanzano sempre l’alibi, allora concediamo il beneficio del dubbio anche alla ragazzina cinese di fianco al Tigros. È che quella sua faccina ombrosa alla nostra richiesta dello scontrino  mi rimase impressa. Si sentì rimproverata, poverina. Urtammo la sua sensibilità.

Un mesetto fa, fra la porta di entrata del Tigros di Lonate Pozzolo e quella del negozio dei cinesi, se n’è aperta un altra. Gran lavoro di muratori e in fretta e furia si è ricavato un ingresso in più. Per cosa? Stupore: un bar. Stupore nello stupore: un bar gestito dai cinesi, dalle stesse persone del negozio a fianco. Dal magazzino al cappuccino, senza passare dal “Via!“. Sperando di passare perlomeno per un lavandino e una saponetta.

Non siamo ancora entrato nel nuovo china-bar, ma lo vogliamo fare presto. “Cappuccino + brioche = €2,00”, si annuncia sulla vetrina. E già i soliti detrattori cinesofobi immagineranno nel sottoscala il classico bambino schiavizzato che munge la mucca, altrettanto schiavizzata.

Quando faremo colazione nel china-bar, lo faremo sapere. Una cosa sola vedremo di non mangiare: un hot dog.

…era una battuta. Si è capita? Servono due secondi, poi si ride. Al terzo secondo, già ci si vergogna di aver riso. Riso, sì: il cerchio si chiude.

5 thoughts on “Dal magazzino al cappuccino

  1. marco ha detto:

    Commento, si fanno sempre due risate, GRAZIE!!!!!

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  2. rob ha detto:

    Caro Marco, per ringraziarti ti offrirò un cappuccio e brioche. Inutile specificare dove ti porterò! CIAO!

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